Il ruolo delle donne consacrate nella Chiesa

meeting-september-2016-37Il ruolo delle donne consacrate nella Chiesa

Suor Carmen Sammut, msola
Presidente dell’Unione Internazionale Superiore Generali

(tratto dal Dossier Diaconato Femminile: quali prospettive, Rivista Combonifem gennaio 2017)

Sono passati più di sei mesi dall’Udienza delle 900 Superiore Generali con Papa Francesco che ha sollevato tanta attenzione mediatica intorno a noi e su una delle domande poste al Pontefice, quella sul Diaconato permanente aperto alle donne, laiche e religiose. Oggi, che maggiore calma sembra prevalere sul rumore che ha seguito il nostro incontro, possiamo dire che le questioni da noi sollevate durante l’Udienza volevano riflettere una realtà più ampia del solo Diaconato permanente. La missione delle Religiose, i rapporti con le Chiese locali, lo studio e la formazione, il ruolo e il servizio della UISG per le donne consacrate.

Sollecitando una Commissione di studio sul Diaconato permanente alle donne, la UISG ha solo gettato un seme, ma ora il lavoro dei membri della Commissione, uomini e donne, avrà un suo cammino, che noi seguiremo con attenzione, ma apre strade che vanno più in là di noi.

In Italia, come all’estero, tante donne e uomini, teologi e biblisti, riflettono e scrivono da molto tempo sul tema di una presenza più incisiva della donna nella Chiesa cattolica, sia nell’ambito consultivo (e di passi ne sono stati fatti), sia in quello più decisionale. Possiamo dire che la UISG ha solo raccolto qualcosa che già esisteva e lo ha posto a tema in un contesto privilegiato, come l’incontro con Papa Francesco.

Siamo state invitate a partecipare al Convegno di Vicenza sul tema del Diaconato: erano presenti tre rappresentanti della UISG. Ci ha fatto piacere constatare questa ricchezza di riflessione e dibattito, ascoltando anche le sfide e le difficoltà di uomini diaconi permanenti.

Cosa ci aspettiamo per il futuro? La UISG continuerà a lavorare per favorire la missione comune delle religiose, “tessendo solidarietà per la vita” in particolare nei luoghi più difficili; per rafforzare le competenze e la formazione permanente per rispondere meglio alle sfide della società globale; per far conoscere il prezioso lavoro delle religiose per la pace e i diritti umani.

Le religiose sono una presenza numerosa che si fa gesto, voce, pensiero, parola. Desideriamo che la Chiesa nutra di più il suo volto femminile, nei diversi ambiti: istituzionali, missionari, studio.

 

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